Carboneria Letteraria

Gabriele “Straf” Falcioni

Straf

Nasce nel gomito d’Italia ma si sente apolide al 55%.

Affascinato da tutto ciò che è misterioso, fantastico e scientifico, decide infine di esplorare la scienza. Indeciso tra quale frequentare, opta infine per la Scienza dei Calcolatori dopo la puntura di un millepiedi radioattivo a otto bit.
I pixel sono la forma di bit che preferisce. Li ama così tanto che spesso lo si vede aggirarsi con una trappola per fotoni, sia sopra che sotto i mari, perché i pixel in salamoia sono più gustosi.

Nel frattempo pasticcia con penne, matite e giochini. Da ciò scaturiscono incursioni nel settore dei giochi intelligenti e nel settore della narrativa fantastica, sia come parte del tricefalo Paolo Agaraff, sia come parte dei fondatori della Carboneria letteraria, sia come parte di se stesso.
Oltre a racconti in svariate antologie, ha pubblicato tre romanzi come rotula di Agaraff: Le rane di Ko Samui (Pequod, 2003), Il sangue non è acqua (Pequod, 2006), Il quinto cilindro (Montag, 2010).
Qualche volta vince concorsi letterari. Spesso visita film e serie TV, purché fantasticamente folli. Ogni tanto divora romanzi grafici o fumetti divertenti (perché ridere allarga i polmoni), ormai l’unico tipo di carta che, da bravo asino confuso, riesce a consumare.

Sembra che odi scrivere biografie e faccia di tutto per renderle incomprensibili, ma forse è solo una leggenda.

L’illustrazione giocosa è opera del carbonaro Bruno Zaffoni. Grazie Bruno! 🙂

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