Figlio misconosciuto di Paolo Agaraff, Pelagio D’Afro vive una giovinezza travagliata, segnata dall’alcool e dalle donne.
Se Agaraff è schizoide, Pelagio ha superato da tempo la barriera che consente di etichettarlo, persino con l’uso di iperboli.
Riesce ad essere al contempo buddepicureo, ateo, agnostico e cristiano; iper e ipotecnologico; letterato e sterile tecnico. Ma tutto ciò trova un misterioso sincretismo quando le sue parti si congiungono in riti alcolico-letterari.
Multimembro della Carboneria Letteraria, Pelagio ha pubblicato racconti sparsi in varie antologie e riviste, oltre a tre romanzi con le case editrici Montag, Lite Editions e Italic Pequod.
Il suo primo romanzo, I ciccioni esplosivi (Montag, 2009), è il prequel de Le rane di Ko Samui, del padre/cugino Paolo Agaraff.
A questo seguono il giallo d’epoca L’acqua tace (Italic Pequod, 2013) e l’ebook a tema erotico Puttaniere blues (Lite Editions, 2014).
I pezzi che lo compongono, assolutamente intercambiabili, sono noti come Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini.